Minimalismo

Slow Fashion: 10 buone ragioni per cui dovremmo scegliere la moda lenta

slow fashion la mia tazza vegana

La parola slow fashion sembrerebbe essere meno nota della sua arcinemica fast fashion, ma si sa i cattivi intrigano di più.

La moda fast fashion piace, fin troppo, perché è facile, veloce, a portata di tutti. È praticamente ovunque, la maggior parte dei brand noti sul mercato sono etichette di fast fashion, e il consumatore spesso neppure lo sa. 

Prima di capire realmente come stanno le cose e che tipo di acquisti fare, pensavo fosse conveniente (la parola magica del marketing che convince tutti) acquistare una maglietta al modico prezzo di 5 o 10 euro, magari con cuciture strampalate, qualità scadente, “ma sì, tanto la indosso questa estate e poi la butto via”, era quello che mi ripetevo.

Photo by Alyssa Strohmann on Unsplash

Perché il Fast fashion non è sostenibile

“L’industria della moda è la seconda industria più inquinante dopo il petrolio. Questo perché per realizzare gli abiti si utilizzano pesticidi, formaldeide, agenti cancerogeni presenti nei tessuti stessi”

Fast fashion è la moda veloce, quella che: costa poco, è accessibile a tutti, segue le ultime tendenze, ed è rapidamente prodotta in serie e successivamente scartata, senza preoccuparsi dell’impatto sull’ambiente o sul benessere umano.

Lo slow fashion, invece, è un movimento che incoraggia all’acquisto di vestiti di buona fattura, prodotti attraverso processi sostenibili, rispettando i diritti dei lavoratori e dell’ambiente.

Cosa significa slow fashion?

La filosofia slow fashion, detta moda lenta, è quella di apprezzarne il reale valore, il suo processo produttivo rispettoso di persone e pianeta, e soprattutto di dare valore all’uso del prodotto stesso, adoperandolo giorno per giorno, apprezzandolo, godendo della sua funzione per più tempo. Prima di acquistare un nuovo capo, noi consumatori ci chiederemo due volte – e anche tre – se quel prodotto ci serve davvero o se possiamo farne a meno; decidiamo di acquistarlo? Allora sarà davvero un capo speciale che ameremo indossare.

Perché dovremmo supportare lo slow fashion? Ecco 10 buone ragioni:

  1. Per ridurre gli sprechi. Circa il 60% di tutti gli indumenti finisce negli inceneritori o nelle discariche entro un anno dalla loro fabbricazione. Possiamo incoraggiare le aziende a produrre meno capi e ridurre la quantità totale di rifiuti creata dall’industria della moda acquistando meno vestiti nuovi e scegliendo abiti di seconda mano;
  2. Per risparmiare acqua. Quanti litri di acqua occorrono per realizzare una singola t-shirt? Ben 2.720 litri di acqua (Fashion Revolution, 2018);
  3. Per ridurre l’impronta di carbonio. L’industria globale dell’abbigliamento e delle calzature rappresenta l’8% delle emissioni mondiali di gas serra, cioè 3.990 milioni di tonnellate di anidride carbonica rilasciate nell’atmosfera ogni anno (Quantis, 2018);
  4. Per ridurre l’esposizione a sostanze chimiche tossiche. I ricercatori hanno scoperto che circa il 30% delle sostanze usate per produrre abbigliamento presenta un rischio per la salute umana, sia di agricoltori e di operai del cotone che affrontano un’esposizione a lungo termine ai pesticidi, coloranti tossici e altri prodotti chimici nocivi, sia per il consumatore finale;
  5. Per rispettare i diritti dei lavoratori. Molte industrie fast fashion riescono a mantenere i prezzi bassi producendo i loro capi in fabbriche in cui i lavoratori guadagnano salari altrettanto bassi, lavorando sotto pressione a pieno ritmo, per lavorare più velocemente e produrre di più. Lo slow fashion incoraggia la trasparenza, cosicché i consumatori sappiano da dove provengono i loro vestiti;
  6. Per gli animali. Nell’industria della moda gli animali vengono utilizzati direttamente per la produzione dei vestiti, borse in pelle e pellicce; Molti altri animali invece vengono danneggiati indirettamente attraverso l’inquinamento dell’industria della moda che distrugge i loro habitat. Un esempio è il caso di pesci e altri animali selvatici i quali finiscono per consumare l’acqua inquinata, che li danneggia, per danneggiare di conseguenza la salute dell’uomo che li mangia a sua volta;
  7. Supportare le piccole imprese e i progettisti indipendenti. La moda veloce è generalmente prodotta dai rivenditori del mercato di massa, mentre i marchi più piccoli hanno un maggiore controllo su ogni fase del processo di produzione e possono implementare più facilmente pratiche etiche e sostenibili per produrre abbigliamento di alta qualità;
  8. Risparmia denaro. A breve termine potrebbe sembrare più costoso investire in abbigliamento di alta qualità, ma questi articoli dureranno molto più a lungo degli indumenti di fast fashion. Inoltre, se scegli abbigliamento di seconda mano, risparmierai ancora di più rispetto a quanto pagheresti un capo nuovo;
  9. Sviluppa il tuo stile personale con la capsule wardrobe. Coltiva il tuo personale senso dello stile, sii creativa, non ti limitare a indossare ciò che indossano tutti gli altri. Come dice Bea Johnson nel suo libro, Zero Waste Home, “la moda definita come tendenze è davvero effimera, costosa e distruttiva per l’ambiente; d’altra parte, la moda definita come stile è accessibile a chiunque ed è limitata solo alla creatività e alla fiducia di ognuno.

A tal proposito, un sito davvero utile è https://ecofashion.vestilanatura.it/ attraverso cui ho scoperto dei brand Italiani meravigliosi con uno stile unico che, personalmente, adoro: 

Instagram: https://www.instagram.com/nivule_pescirossi/

10. Per ridare nuova vita al Second hand. Più ci rivolgiamo al second hand, meno rifiuti originiamo e meno risorse vengono utilizzate per produrre nuove collezioni. È un’idea relativamente semplice: se si comprano vestiti nuovi, si crea domanda di altri vestiti; ma se viene data una nuova vita a quelli vecchi questo circolo vizioso si spezza.

Ti viene in mente qualche altro buon motivo per supportare la moda lenta? Condividilo con me nei commenti o scrivimi su Instagram

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