Veganesimo

La Fattoria di Nonno Peppino

Esiste un pezzo di mondo in cui Totò, Samuele, Sofia, Nuvola, Valerio, Fiorello sono animali liberi. Non sono risorse, non sono oggetti, ma esseri viventi felici di vivere la propria vita. Qui, maiali, mucche, bufalini, agnelli cani e gatti vivono in armonia tra loro e soprattutto in libertà: questo pezzo di mondo esiste e si chiama Fattoria di Nonno Peppino.

Un sabato di Marzo ho fatto visita per la prima volta alla fattoria di Nonno Peppino, una piccola NON fattoria dove tutti gli esseri vivono in armonia e rispetto reciproco alle porte di Cerignola (Foggia). Ne avevo sentito già parlare ma non avevo ancora avuto il coraggio di far visita a questo luogo speciale. Parlo di coraggio perché per me non è facile guardare in faccia gli animali liberi, più fortunati di altri, e non rivolgere un pensiero ai più, a quelli cioè che invece questa fortuna non ce l’hanno e mai l’avranno, che vivono una vita di sofferenza, stipati in capannoni bui, destinati al macello. 

Appena arrivata, Mia, una giovane e instancabile volontaria della Fattoria, ha riempito due biberon di latte e ci ha condotti in una delle stalle per farci conoscere Samuele e Sofia, due caprette senza mamma. 

Mentre camminava indicava altri animali che dormivano, giocavano o mangiavano: Quel bufalino nero è Valerio, quello accanto più alto è Fiorello. Quella pecorella è Nuvola, e questo qui (un maialino che ci accompagnava nel nostro tour) è Totò.

Mi guardavo intorno e vedevo verde e pace, sentivo davvero la natura intorno a me. Poco dopo Sara – colei che insieme al marito Vito, con devozione ogni giorno portano avanti la Fattoria, è arrivata portando con sé buste, una lista delle cose da fare nella testa, e un sorriso accogliente sul volto. Da quella stretta di mano è nata una giornata intrisa di emozione in sua compagnia, dei suoi animali felici e delle volontarie lì presenti.

” È stato il papà di mio marito Vito, a dare vita a tutto questo. Aspettava – come molti – la pensione per prendersi cura di sé, poi è arrivato un problema di salute a far abbandonare la sua idea di vivere in questa campagna.  Così siamo arrivati noi, Io e Vito, a far nascere questo santuario. Io all’inizio non sapevo neppure cosa fosse un santuario”.

Sara

La non-fattoria di Nonno Peppino

La fattoria di nonno Peppino è difatti una non fattoria, un rifugio dove gli animali non vengono né acquistati, né venduti, né uccisi e mangiati e non vengono sfruttati in nessun modo commerciale. In questo rifugio gli animali si riappropriano della loro vita scoprendo cosa significa essere liberi. Questa libertà non è una concessione straordinaria, ma è un diritto, quel diritto tanto violato ma fondamentale per l’esistenza di ogni essere vivente. 

La fattoria ha tra le sue principali finalità quello di promuovere attività per la divulgazione e la messa in pratica dei principi della non violenza, dell’antispecismo, della tutela e della salvaguardia dei diritti degli animali e della diffusione della biodiversità, dell’alimentazione naturale vegana e vegetariana, di organizzare laboratori didattici, sensibilizzare all’accoglienza e al recupero di animali di qualunque specie in strutture proprie o di terzi, istituire eventi culturali e conviviali, banchetti informativi, produrre materiale informativo e svolgere tutte quelle attività atte a perseguire i fini sociali. 

In quella giornata, i racconti di Sara hanno accompagnato me e gli altri visitatori anche durante il pranzo, che è stato preparato da lei stessa presso la Fattoria ed è stato completamente vegano. Abbiamo assaporato i prodotti fatti in casa come passate di pomodoro, sottoli, vino e marmellate, venduti per finanziare la struttura. È stato un momento intimo, di confidenze, di condivisione, un tuffo nel suo passato e tra i tanti racconti anche quello del salvataggio di Valerio (un bufalino) e il suo arrivo alla Fattoria.

“Esiste da sempre il fenomeno dell’uccisione deliberata e dell’abbandono dei cuccioli maschi vivi di bufalo. In un mercato che ha bisogno solo di bufale femmine per produrre il latte destinato alla produzione di mozzarella e formaggi,i bufalini maschi sono un peso per il produttore e sono trattati come semplici scarti, rifiuti” .

Sara

Cosa possiamo fare noi per aiutare la Fattoria di Nonno Peppino

Vito e Sara hanno creato un’associazione “La fattoria di nonno Peppino Aps” per sostenere il rifugio, infatti tutte le donazioni  serviranno per acquistare cibo, cure e migliorare i rifugi e le varie strutture.

Come li puoi aiutare ?

  • Diventando socio volontario: puoi aiutare con il tesseramento annuale di € 15,00 
  • Con ore di  Volontariato e WOOfer
  • Donando cibo, coperte, cucce e tutto quello che può servire
  • Donando loro il tuo 5 x MILLE  
  • Partecipando ai loro eventi e corsi
  • Visite didattiche
  • Organizzando eventi presso il rifugio (compleanni, feste) 
  • Con le adozioni a distanza degli animali

Qui il link al sito https://lafattoriadinonnopeppino.wordpress.com/donazioni/ 

Piccoli gesti per grandi cambiamenti

Camminando in quei prati, ti rendi conto che le tue scelte quotidiane contano.

Anche se sembriamo piccoli, ogni singola azione può costruire qualcosa di grande. Ogni volta che scegliamo un pasto vegano, stiamo gettando le basi per qualcosa di più grande perchè stiamo provando a costruire un mondo dove la sofferenza degli animali non è la norma, ma un ricordo lontano.

Ogni passo che intraprendiamo verso una scelta vegan è un contributo a questa visione, una pietra che costruisce la strada per una società più giusta ed equa e la fattoria di nonno Peppino diventa il simbolo di questa possibilità.

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